Salvatore Todaro eroe non soltanto per l’Italia ma per l’Umanità
Salvatore Todaro fu un grande Comandante sommergibilista della Marina che si distinse non solo per il gran valore militare ma anche e soprattutto per il suo fortissimo senso di etica e morale, riconosciutogli da tutti, amici e nemici.
L’opera Salvatore Todaro Eroe non soltanto per l’Italia ma per l’Umanità contiene la descrizione del salvataggio, da parte di Todaro, dei naufraghi del Kabalo (sommergibile belga) tratte dal volume “Les Belges du Kabalo”. La presente opera è corredata da numerose fotografie in bianco e nero in gradi di rievocare con nitidezza la figura del Comandante Todaro.
La vicenda del Kabalo
La vicenda del Kabalo fu un’impresa di salvataggio destinata a entrare nella storia. Dopo un giorno di navigazione, per poter procedere più velocemente, Todaro prende a bordo tutti e ventisei i marinai del mercantile, stipandoli nella falsatorre del battello, e prosegue verso Nord, in direzione dell’arcipelago portoghese delle Azzorre, dove arriva all’alba del 19 ottobre nella pressoché deserta cala di Santa Maria. Al momento dello sbarco, a nome di tutti, il tenente Caudron, ringraziando il Comandante italiano, chiede di poter conoscere il suo nome. Todaro, persona di innata modestia, risponde di chiamarsi Salvatore Bruno (i suoi due nomi di battesimo), tacendo il cognome.
Alla critica dell’ammiraglio tedesco Karl Dönitz che lo definì il buon samaritano o, il Don Chisciotte del mare, rispose con una frase lapidaria rimasta nella storia: “Gli altri non hanno, come me, duemila anni di civiltà sulle spalle”.
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