- DISPONIBILE ANCHE IN LINGUA INGLESE € 44 – CONTATTARE: 3518835507
- Opera a fumetti:
Serpeggia fra le Dolomiti con acque vivaci di torrente, trasparente e gelido nel suo candido letto di pietre, scende verso valle sempre più ricco e rapinoso, saluta l’imponente quiete del massiccio del Grappa mentre si piega e cambia direzione, correndo ampio e quieto attraverso la pianura fino al mare.
Non chiamatelo Fiume, il Piave, dal 24 ottobre 1917, è diventato monumento, luogo sacro alla Patria. Il rosso cupo, che in quegli anni ne tinse le chiare onde, lo rese allora e per sempre il sangue d’Italia, non più fiume ma arteria, non più terra ma carne, dove non è più possibile sostare senza chinare il capo con commozione.
Don't call it Fiume, the Piave, since 24 October 1917, has become a monument, a sacred place to the homeland. The dark red, which in those years dyed the clear waves, made it then and forever the blood of Italy, no longer a river but an artery, no longer earth but flesh, where it is no longer possible to stop without bowing the head with emotion .
the blood of Italy, no longer a river but an artery, no longer earth but flesh, where it is no longer possible to stop without bowing the head with emotion .
Italia, ottobre 1917, esattamente cento anni or sono, la linea del fronte durante la Grande Guerra si spostò drammaticamente indietro, sulla linea Grappa-Piave, facendo tremare il popolo della bella penisola. Un complesso montuoso ed un fiume divennero da quel momento monumento alla memoria, per l’ardimento e le morti di ambo le parti che segnarono quei luoghi fino alla fine del conflitto. Per narrare le principali vicende che fecero divenire il Piave una leggenda, un combattente fra i combattenti, un confine, un luogo sacro e persino un’intramontabile canzone, quattro originali autori hanno pensato di dar vita ad un racconto per immagini, che non tradisse la storia ma che conquistasse per bellezza ed immediatezza i lettori di ogni età.
Non chiamatelo Fiume è la rappresentazione storico-geografica delle principali battaglie che si sono succedute sul fronte italiano a partire dal ripiegamento di Caporetto. L’illustrazione è stata affidata ad un giovane fumettista di grande talento, Vingenzo Beccia, che con il suo tratto sapiente, di emozionante tridimensionalità, ha raffigurato con ricercatezza e poesia i soldati in grigioverde, senza ridondanza e senza cadere negli eccessi del fumetto del genere supereroico. Le battaglie, complice l’intrigante formato, si srotolano graficamente davanti al lettore rendendo estremamente chiara la loro successione storica e collocazione geografica. Non chiamatelo Fiume è dunque uno strumento magnifico e insostituibile per apprendere le azioni belliche, le armi e le uniformi dei principali protagonisti degli ultimi anni della Grande Guerra sul fronte italiano, grazie ad un compendio di testi storici esplicativi che supportano le immagini. Gli scontri e gli stessi combattenti, siano essi di parte italiana o austriaca, sono riportati nella loro più intima essenza, con resoconti reali ed al contempo immaginifici, scolpiti per sempre nella storia e nella memoria.