Il volume affronta per la prima volta nella storia editoriale dell’Ufficio Storico della M.M. il tema d’insieme delle infrastrutture terresti (basi navali e aeree) della Forza armata, esaminate durante la Prima Guerra Mondiale tra 1914 e 1918.
Penisola con uno sviluppo di coste importante rispetto alla sua dimensione terrestre complessiva, l’Italia, la sua potenza navale e la sua capacità di proiezione in Mediterraneo e fuori di esso hanno sempre avuto nelle basi navali e aeree, nei porti, nelle piazzeforti marittime e in generale nelle proprie infrastrutture terrestri lo scopo di supportare a vario titolo la flotta militare e quella commerciale in mare, ma anche di essere parte viva della difesa costiera e della sua pianificazione strategica di lungo periodo.
Durante il conflitto, soprattutto Taranto, Brindisi e Venezia, ma anche Ancona, Porto Corsini e tanti altri luoghi della penisola e sulle coste dell’Africa del nord furono coinvolti più o meno direttamente nell’importante opera di fronteggiare l’impero austro-ungarico per mare, per terra e in aria, alla guida prima di Luigi di Savoia duca degli Abruzzi e di Paolo Thaon di Revel e poi, dalla fine del 1917, di quest’ultimo da solo.
Il tema è esaminato con un insieme organico di contributi di più autori, che hanno lavorato nel quadro di un accordo di collaborazione scientifica tra l’Ufficio pubblica informazione e comunicazione dello Stato maggiore della Marina e il Dipartimento di Storia, disegno e restauro dell’architettura de “La Sapienza” – Università di Roma.